Come si temeva (o si sperava per coloro che hanno più a cuore i territori montani) è stata rinviata l’apertura della stagione piscatoria nelle Marche (https://www.fipsasmarche.it/rinviata-di-una-settimana-lapertura-della-pesca-nella-regione-marche-appuntamento-a-domenica-3-marzo-2024/).
Questa sera intorno alle ore 18.00 è giunta la comunicazione ufficiale del rinvio con un messaggio da parte della FIPSAS regionale che riportava quanto deciso nella riunione odierna. Questo è il comunicato: “Con la presente si comunica che a causa della enorme difficoltà di reperire sul mercato nazionale i quantitativi di trote iridee della varietà “sterile” necessari al sostentamento della pesca dilettantistica nei tratti di Pesca Facilitata C1, e per evitare di concentrare solo l’attività alieutica sulle zone di maggior qualità e tutela ittica, la Regione Marche, e le associazioni piscatorie e ambientaliste della commissione tecnica consultiva delle acque interne hanno ritenuto opportuno posticipare l'apertura della pesca nelle acque A-ZTM, acque A e B, alla data di domenica 3 Marzo 2024, e la chiusura dell’attività di pesca dilettantistica in tutti i tratti fluviali classificati C1 della Regione Marche, dal giorno 26/02 al giorno 02/03 compreso per la predisposizione delle relative attività di semina ittica”.
Il mancato ripopolamento è sicuramente uno dei motivi di questa decisione, ma ce ne sono anche altri due molto importanti che nel comunicato non sono stati menzionati. Prima di tutto l’enorme ritardo della Regione nella consegna dei tesserini segna catture indispensabili per praticare la pesca nelle acque di categoria “A” e “B”; distribuirli in soli tre giorni avrebbe causato enormi problemi alle associazioni che offrono questo servizio con volontari che sacrificano parte del loro tempo libero per questa attività. Poi, e questo è un problema molto importante, la scarsità di acqua nei fiumi che, a causa della prolungata mancanza di piogge, hanno una portata ridotta e offrono scarsi ripari ai pesci.
Una decisione presa a soli quattro giorni dall’apertura ha creato molto scompiglio e malumore tra i pescatori e coloro che hanno in gestione attività commerciali legate a questo evento. Da una parte la comprensibile voglia di riprendere l’attività piscatoria, dall’altra attività che hanno acquistato materiale o esche per questo fine settimana o magari che hanno ricevuto prenotazioni per pranzi, pernottamento o altro e che ora vedono sfumare i possibili incassi. Una situazione surreale che dimostra ancora una volta l’approssimazione nella gestione della pesca sportiva nella nostra Regione.
Ormai la decisione è stata presa e possiamo fare ben poco se non restare tranquilli senza farci prendere da facile collera. Speriamo che in questa settimana si riescano a fare le semine programmate, che i tesserini vengano consegnati per essere distribuiti con calma ai pescatori e che finalmente arrivi la tanto attesa pioggia. Purtroppo nelle condizioni attuali questa era probabilmente la migliore cosa da fare, ma chi è preposto a gestire la pesca sportiva nella regione Marche non doveva prendere questa decisione così tardi.